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Non è mai troppo tardi - 2


di bird2012
05.07.2015    |    39.057    |    9 6.9
"Mentre con la bocca gli lavoravo l’uccello, con la mano presi ad accarezzargli le palle: gonfie, pelose, le sentivo contrarsi sotto le mie carezze..."
NON E’ MAI TROPPO TARDI

Cap. 2

La loro frase mi fece gelare!
Rimasi bloccata, non riuscivo a parlare… poi mentii spudoratamente.

“Non so di cosa stiate parlando: quale video?”

“Mamma, cinque minuti fa abbiamo confermato che ci vogliamo bene e tra persone che si vogliono bene non devono esistere segreti, menzogne e quant’altro: sappiamo che lo hai visto e poi ti diremo perché, quindi?”

Ero bloccata, irrigidita, avevo la testa bassa, non avevo il coraggio di guardarli e loro lo capirono.

“Mamma, tranquilla, vogliamo solo sapere il tuo giudizio! Ci teniamo al tuo giudizio più di qualunque cosa: papà sappiamo benissimo cosa penserebbe, ma di lui non ci interessa, ma ci interessi tu! Pensi che siamo due incestuosi depravati? Dillo sinceramente, senza timore.”

Mi sentii più sollevata, ma ormai non potevo seguitare a mentire, anzi: sentii improvvisamente il bisogno di esternare i miei sentimenti, i miei desideri, volevo confidare loro la mia insoddisfazione.
Li strinsi forte a me e loro ricambiarono il mio abbraccio: sentii le loro braccia avvinghiarmi la vita, me li sentivo addosso con i loro corpi, mi sembrava di sentire il calore della loro pelle anche attraverso i loro vestiti.

“Si, non posso negarlo… l’ho visto! Non vorrei scandalizzarvi, ma l’ho trovato molto interessante e sono rimasta piacevolmente sorpresa della vostra intima bellezza! Vi ho visto spesso nudi, ma mai in quelle pose! Devo dire che siete entrambi molto desiderabili!
Tesori miei, non penso affatto male di voi e se la volete sapere tutta… beh!! Vi invidio: vorrei tanto poter essere come voi, libera di godere i piaceri della vita senza remora alcuna! Ecco… adesso ve l’ho detto!!!”

Cominciarono a baciarmi sulle guance.

“Mamma, grazie, ci hai tolto un peso: temevamo il tuo giudizio negativo e non avremmo potuto sopportarlo! Ci sentiamo sollevati! Ma ora puoi dircelo, sinceramente: ti è piaciuto?”

Sorrisi, cominciavo a sentirmi più distesa, completamente a mio agio: sapevo di potermi esprimere liberamente con loro.

“Allora volete sapere proprio tutto?”

“Si, mamma, dai… dicci tutto! Sinceramente, ci interessa molto saperlo!” insisteva Claudia.

“Si, avete vinto! Mi è piaciuto molto! Non posso negarvi che vedervi in quelle posizioni dove nulla era lasciato alla immaginazione… e poi vedervi insieme… così intimamente uniti! Beh! Mi avete capito!”

“Ti sei eccitata? Dio santo! Ti preghiamo, dillo: ti abbiamo eccitato?” mi implorava Alex.

Mi sentivo in forte imbarazzo, ma le loro domande intime, unite al contatto dei loro corpi, mi stavano eccitando non poco!
Ma poi mi dissi che ero una stupida: come potevo vergognarmi di loro, dopo aver visto il loro libero comportamento?
Sorrisi loro.

“Ebbene si: se vi fa piacere sentirvelo dire mi avete eccitato moltissimo!
Non provavo una eccitazione simile dalla notte dei tempi e mi avete eccitato così tanto che non ho potuto resistere! Contenti ora?”

Seguitai a sorridere: cazzo, mi sentivo felice di aver confessato loro la mia debolezza!
Era come se mi fossi tolta un peso: ormai sapevano che anche io ero una donna capace di eccitarsi guardando i loro corpi, ammirando le loro oscenità.
Claudia capì subito: posò le labbra sopra le mie, in un tenero bacio senza lingua, ma di una sensualità che mi fece tremare!
Poi mi fissò.

“Ti sei masturbata, vero? Te ne sei venuta mentre ci ammiravi? Ti prego, dillo, non puoi capire quanto sia importante per noi saperlo: nostra madre che si tocca e raggiunge l’orgasmo mentre ci guarda mentre facciamo sesso! Ti rendi conto che per me e Alex sarebbe la cosa più meravigliosa della nostra vita sapere che abbiamo eccitato nostra madre fino a farla venire?”

Anche Alex si unì alla richiesta della sorella.

“Mamma, Claudia ha ragione: non sai quanto ci faresti felice! Dicci sinceramente cosa ti ha maggiormente eccitato!”

Li strinsi forte a me: mi sentivo libera, senza più remore.

“Figli miei, a questo punto a voi non so dire di no! Sarà il nostro segreto! Si, mentre vi guardavo mi sono masturbata come ormai faccio spesso per placare le mie insoddisfazioni! A questo punto voglio sappiate che l’orgasmo che ho provato nell’ammirare i vostri corpi e nel vedervi godere con tanta intensità uno nelle braccia dell’altra è stato il più entusiasmante, appagante e devastante della mia vita!”

Poi fissai Alex.

“Tesoro mio, quando ho visto il tuo membro penetrare tua sorella, quando l’ho sentita gemere di piacere sotto i tuoi colpi e, alla fine, quando ti ho visto spruzzare dentro la sua bocca non ho capito più niente: me ne sono venuta come una pazza!

Con vostro padre non ho mai provato niente di simile, anzi, per essere sincera al cento per cento, con lui non ho mai sentito niente: dovevo vedere voi per sentirmi scoppiare la… beh! Diciamo il ventre mentre raggiungevo l’orgasmo! Figli miei, ho goduto insieme a voi: anche se solo virtualmente siamo venuti tutti e tre insieme… madre e figli!”

Mi abbracciarono e cominciarono a sommergermi di baci.

“Mamma! Mamma, ti vogliamo un bene dell’anima! Hai goduto con noi, ti abbiamo fatto scoppiare la fica! Dio, quanto siamo felici!”

Ed anche io ero felice tra le loro braccia.
Questa volta fu Alex a darmi un bacio sulle labbra!

“Volevi dire che sentivi scoppiarti la fica? Con noi mica devi vergognarti di dire fica! Con noi devi usare la terminologia che più preferisci, anche la più spinta se ti fa piacere!”

Sorrisi.

“Hai ragione, tesoro, con voi non ho più alcun motivo di vergognarmi! Allora voglio sinceramente rendervi bene l’idea di cosa ho provato: mi avete fatto scoppiare questa fregna e l’avete fatta sborrare come mai in vita sua!”

Scoppiammo a ridere tutte e tre e i miei adorati figli mi saltarono addosso e cominciarono a riempirmi di baci e carezze!
Iniziò Claudia a chiedermi e forse mi aspettavo la sua domanda.

“Ti ha eccitato vedermi fingermi te mentre Alex mi scopava?”

Uhm! Il discorso stava prendendo una piega pericolosa, ma a quel punto non me ne fregava più niente, volevo avessero saputo.

“Si, devo confessarvi che mi ha eccitato molto quando avete fantasticato ed anche io ho fantasticato!” sussurrai a bassa voce, temendo di essere troppo spudorata.
Era sempre Claudia che chiedeva.

“Uhm! La cosa si fa interessante: dai, dicci cosa hai fantasticato!”

Non me ne ero resa conto, ma mi avevano messo le loro mani sopra le cosce e me le stavano accarezzando delicatamente.
Mi davano una sensazione stupenda: feci finta di niente, ma quelle carezze mi stavano infiammando.
Non avevo il coraggio di rispondere a Claudia.

“Ti prego, non chiedermelo!” sussurrai.

Ma la mia adorabile puttanella non si arrese, voleva gettare benzina sul fuoco.

“Vuoi te lo dica io cosa hai fantasticato? Scommetto che hai fantasticato di stare al mio posto, di sentire il cazzo di Alex che ti fotteva prima la fica e poi il culo, come ha fatto a me, e poi certamente hai desiderato gustare lo sperma che mi schizzava in gola! O mi sbaglio? Sii sincera, in quel momento hai desiderato farti scopare da tuo figlio!”

Avrei voluto urlare che era vero, che avrei voluto il suo cazzo nella fica, ma non ne avevo il coraggio e rimasi in silenzio.
Ma, come si dice, chi tace…
Alex avvicinò il suo viso al mio, mi diede un dolce bacio agli angoli delle labbra e mi sussurrò dolcemente.

“La mia sorellina ha ragione? Hai desiderato farti scopare da me? Mamma, ti prego, dimmelo, voglio saperlo… ti prego!”

Seguitavo a tacere, ma non sapevo per quanto ancora.
La puttana di Claudia rincarò la dose.

“Mamma, non devi vergognarti di esternare i tuoi desideri, non devi mentire a te stessa: non credi possa essere meraviglioso concedersi apertamente al proprio figlio e donargli il proprio corpo? Se ti può aiutare a lasciarti andare sappi che anche io e Alex ti desideriamo da morire e vogliamo farti conoscere i piaceri del sesso! Da quando questa mattina abbiamo capito che avevi visto il video abbiamo desiderato di unirti a noi: mamma, vogliamo godere insieme a te!”

Le loro mani e le loro bocche si fecero più impertinenti: le prime salirono veloci lungo le cosce alla ricerca della mia fica, le seconde si incollarono sopra la mia bocca e sentii le loro lingue forzare le labbra.
Cercai di difendermi stringendo le cosce e serrando le labbra: cazzo, non potevo accettare le loro avance! Un conto era fantasticare un rapporto incestuoso, un conto era metterlo in pratica!
Sarebbe stato un rapporto contro ogni legge morale!

Ma il loro fu un assalto coordinato nei minimi termini.
Non mi davano tregua
Le loro labbra si erano impossessate del mio viso e lo sommergevano di baci e deliziose linguate.
Si vedeva che erano abituati a lavorare in coppia.
Cercavo di difendermi, ma senza troppa convinzione!

Ero presa tra due fuochi, i miei angioletti si erano divisi i compiti: Alex si dedicava ai reparti superiori, baci sul viso, sulla bocca, libidinose slinguate dentro le labbra, le mani accarezzavano il seno, mungevano le tette, strizzavano i capezzoli, poi arrivava la bocca a dargli man forte con deliziose succhiate per poi tornare a incollarsi sopra le mie labbra.

Io rimanevo passiva sotto i suoi baci e le sue carezze, non avevo il coraggio di ricambiare.
Claudia invece si stava adoperando con la massima buona volontà a farmi allargare le cosce.
Cercava di forzarne l'apertura con entrambe le mani, mentre le labbra mi baciavano con passione tutte le gambe.

Era partita dai piedi, poi man mano la sua bocca era salita fino ad arrivare all'attaccatura delle cosce.
Capii che non avrei resistito per molto, sentivo che stavo per cedere alle loro incestuose carezze.
Le dolci frasi di mio figlio mi diedero il colpo di grazia!

“Mamma ti vogliamo bene! Tu hai bisogno di provare piacere e noi vogliamo dartelo! Lasciati andare tra le nostre braccia, tra le braccia dei tuoi figli che ti amano tanto! Dai, apri le gambe, offri la fica alle labbra di Claudia, sentirai che piacere saprà darti tua figlia.”

Mi abbandonai: le gambe erano ancora unite ma non più serrate.
Claudia percepì subito la mia arrendevolezza: sentii la mani posarsi sopra le ginocchia e aprirmi le cosce.
Non feci alcuna resistenza, anzi, le agevolai il compito: mi scosciai completamente come mai avevo fatto in vita mia, neanche davanti a mio marito.
Anche perché lui non mi chiese mai di ammirarmi con le cosce larghe in una posizione cosi oscena, ma nel contempo cosi eccitante! Mi sarebbe piaciuto mostrarmi al mio uomo con la fica aperta, desiderosa di essere penetrata!

Appena sentii le labbra di Claudia posarsi sopra la mia fica, la sua lingua intrufolarsi tra le labbra della mia intimità e percorrere lentamente tutta la umida e vogliosa fessura, dalla vagina al grilletto, vidi squarciarsi il cielo plumbeo e vidi apparire i primi raggi di sole e non potei reprimere un lunghissimo gemito di piacere.
In un attimo cambiò la mia vita: mi venne spontaneo allargare le gambe più che potevo e spingere la fica contro le sue labbra, mentre urlavo il mio piacere.

“Siii! Gioia di mamma, leccami! Leccami la fica, fammi godere! Sappi che sei la prima!”

Mi rivolsi verso Alex, lo abbracciai e lo baciai. Non ero più passiva tra le sue braccia e fui io a infilargli la lingua in bocca e ad accarezzarlo per tutto il corpo.
Cominciammo a limonare come due invasati, scambiandoci carezze, leccate, baci appassionati, mentre Claudia seguitava a farmi impazzire con la sua lingua.
Me la infilava nella vagina, la muoveva dentro, per poi passare al grillo: lo succhiava e ci girava vorticosamente la punta della lingua intorno.

Avevo sempre desiderato una lingua scandagliarmi la fica fino a farmi impazzire, ma la realtà stava superando di gran lunga la fantasia.
Claudia era un portento a leccare la fica e mi stava facendo letteralmente impazzire: mi chiesi dove avesse imparato!

Alex mi prese la mano e la tirò verso il basso: sentii una scarica elettrica lungo il corpo quando la pose sopra il suo cazzo.
Il porcellino lo aveva tirato fuori dai pantaloni e me lo aveva messo in mano.
Non feci torto a nessuno: avevo concesso a Claudia di leccarmi deliziosamente la fica, non potevo certo negare il piacere ad Alex.
Impugnai il suo cazzo e lo strinsi con amore, con quell'amore che solo una mamma può avere per il proprio figlio.

“Alex, amore di mamma, che cazzo hai! Dio santo, è una meraviglia della natura!” gli sussurrai.

“Mamma se vuoi dopo te lo do!”

“Si, si, tesoro dammelo, lo voglio!”

Ci abbracciammo di nuovo e riprendemmo a limonare come porcellini, io lo segavo lentamente per gustarmi la durezza e il calore del suo fantastico cazzo, mentre Claudia seguitava a leccarmi ogni centimetro quadrato della mia fica.

Non ci misi molto a sborrare: avevo un arretrato di anni di privazioni!
Afferrai Claudia per i capelli e spinsi la sua bocca contro la mia fica, mentre esplodevo in un orgasmo devastante!
Mi lasciai andare completamente, senza più controllarmi.

“Anima mia, ti sto godendo sulla bocca! Dio santo, sto venendo sulla bocca di mia figlia!”

Mi abbandonai tra le braccia di Alex, che prese ad accarezzarmi il viso e a ricoprirlo di baci, mentre Claudia seguitava a baciarmi la fica, a succhiare gli umori che la ricoprivano e a strofinarci sopra il suo viso.

Alex, mentre mi baciava, mi sussurrava parole di fuoco.

“Mamma, sei un amore quando godi! Goditi questo tuo primo orgasmo di femmina! Questo è il primo della tua nuova vita, perché siamo solo all’inizio!”

Mi infilò ancora la lingua tra le labbra e la frullò vorticosamente in bocca: i suoi baci incestuosi mi davano i brividi!
Dopo aver asciugato per bene con la bocca la mia passera Claudia si alzò e venne nuovamente al mio fianco: ero nuovamente in mezzo a loro, con i loro corpi stretti al mio.

Ero rimasta con le cosce oscenamente aperte e non avevo più alcuna voglia di chiuderle: cominciavo a sentirmi completamente a mio agio in quella deliziosa posizione.
Claudia mi prese la testa tra le mani e mi fissò: aveva il viso completamente coperto dei miei umori.

“Mamma, la tua fica ha un sapore stupendo, senti!”

Tenendomi la testa ferma cominciò a strofinare il suo viso contro il mio, per farmi gustare i miei stessi umori.
Mi venne spontaneo aprire la bocca, tirare fuori la lingua e leccare il suo viso, mentre mi spiaccicava il miele della mia fica.
Sentii un sapore dolce, un liquido denso, vischioso, ma la cosa non mi dette alcun disgusto, anzi: mi stava eccitando leccare i miei stessi umori.
Claudia era troppo porcellina per non capirlo.

“Brava, mamma, dai, lecca tutto! E’ come se stessi leccando la tua fica!”

Il pensiero che stessi leccando la mia fica mi fece trasalire, ero nuovamente eccitata.
Cominciammo a leccarci reciprocamente il viso e a baciarci: alternavamo slinguate per raccogliere gli umori dai nostri visi a osceni lingua in bocca per passarci i sapori.
Ad un certo punto Claudia mi sussurrò.

“Mamma, che ne pensi se giochiamo un po’ con Alex? Dai, mettiamoci in ginocchio davanti a lui e giochiamo con il suo cazzo!”

Sapevo sarebbe arrivato il fatidico momento: prendere in bocca il cazzo!
Alex si adagiò sul divano, scese leggermente con il corpo e allargò le gambe per farci spazio: il suo possente cazzo e i suoi due formidabili coglioni erano davanti a noi, pronti per essere deliziati dalle nostre due bocche.
Ci accucciammo davanti a lui, Claudia glielo prese in mano e lo avvicinò alla mia bocca.

“Vieni, mamma, guarda che bel cazzo, dai, fagli un bel pompino, facci vedere come lo succhi!”

Guardai il cazzo e poi fissai Claudia: il mio sguardo confessò la mia più totale inesperienza in materia.
Mia figlia mi guardò sbalordita.

“Oh Dio santo! Mamma, non mi dirai che non hai mai…!”

Non ebbi il coraggio di dire che a 43 anni non avevo mai succhiato un uccello: feci solo un debole cenno di diniego con la testa!
Anche Alex rimase di sasso.

“Scusa mamma, ma in tutti questi anni cosa avete fatto tu e papà?”

Non pensai neanche un attimo di mentire.

“Mi vergogno a dirlo, ma solo scopatine mensili! Talvolta, dopo che ha goduto lui, mi fa venire stuzzicandomi il grilletto solo con le dita, neanche con la lingua!
Tutte le altre volte, e sono la maggior parte, quando vedo che non ha alcuna voglia di perdere tempo con la mia fica per farmi godere , me ne vado in bagno e mi sparo furiosi ditalini per dare un po’ di piacere alla mia fica trascurata! Fantastico interminabili scopate con poderosi uccelli e godo molto di più da sola che con lui!
Nella mia vita solo ditalini, eterni ditalini.”

Claudia, come sempre, fu la più diretta nel suo commento.

“Porca puttana che cazzo di uomo! Qui bisogna iniziare dai fondamentali! Tranquilla, mamma, ora ci siamo noi a farti godere come meriti! Vieni, avvicina la bocca, dagli un bacio sulla cappella!”

Mentre lei lo teneva in mano posai le labbra sul glande e gli diedi un bacio: il cazzo sobbalzò al contatto delle labbra!
La cappella era bollente.

“Tira fuori la lingua, leccalo, senti che gusto, non voglio forzarti, quando ti senti prendi la cappella in bocca e comincia a succhiare… poi ti verrà spontaneo imboccarlo tutto! Dai, ti aiuto anche io, leccamelo insieme!” mi incitò Claudia.

Seguii il suo suggerimento: tirammo fuori le lingue e cominciammo a leccare insieme quel paletto di carne.
Iniziai titubante, poi piano piano cominciai a prendere confidenza con l’uccello, aiutata anche da Claudia che ogni tanto, tra una slinguata e l’altra, mi ficcava la lingua in bocca.

Penso sia inutile dire che la cosa cominciò a piacermi molto: cominciai a leccare con passione, imitando l’azione di Claudia, ben esperta nell’arte del pompino!
Quando lei lo imboccò per spompinarlo io scesi con la bocca a leccargli i coglioni: uhmmm! Che gusto sentire i coglioni vibrare sotto i colpi della mia lingua!
Più leccavo più mi piaceva!
Cominciai a spaziare dai coglioni alla punta, più lo leccavo più lo sentivo vibrare sotto la mia lingua.
Claudia mi lasciò campo libero.

“Dai, mamma, è tutto tuo! Imboccalo, senti cosa ti sei persa fino ad ora!”

Incitata dalla mia bambina, presi il cazzo in bocca e cominciai a succhiarlo, leccarlo, accarezzarlo: ormai mi veniva tutto spontaneamente, ormai era tanto il piacere di sentirmi quel membro caldo, duro e pulsante tra le labbra che non avevo bisogno di ulteriori indicazione di come dargli e sentirne piacere.
Ormai mi sentivo una porca senza più alcun limite.

Mentre con la bocca gli lavoravo l’uccello, con la mano presi ad accarezzargli le palle: gonfie, pelose, le sentivo contrarsi sotto le mie carezze.
Senza rendermene conto, la mia mano scese tra le sue natiche, le mie dita incontrarono la sua rosellina, il cui contatto mi fece trasalire: un buchino morbido, umido che cominciò a pulsare appena lo toccai.
Cominciai a titillarlo delicatamente e sentii Alex rispondere senza ritegno alla mia lubrica carezza: spinse il culo verso le mie dita e cominciò ad ansimare come un maiale!

“Uhmmm! Cazzo! Si…. Mamma, toccami il culo che mi piace!”

Ancora una volta Claudia mi diede le giuste indicazioni.

“Mamma, vai tranquilla! Alex è bisex come me… gli piace farsi penetrare! Se vuoi farlo godere alla grande infilagli un dito nel culo e sentirai!”

Seguii le direttive della mia dolce puttanella: non mi limitai più ad accarezzargli il buchetto, ma appuntai il dito e glielo spinsi completamente dentro!
Lo sentii prima irrigidirsi, poi spingere ancor di più il culo verso il mio dito per farselo entrare bene dentro, mentre sentivo il suo cazzo vibrarmi nella bocca.
Con un lungo gemito esternò il suo piacere.

“Si! Si! Dio, mamma, quanto sei porca! Sorellina, abbiamo una dolce mamma porca! Mi succhia il cazzo e mi lavora il culo! Le abbiamo tirato fuori la sua vera natura di troia! Dai, mamma adorata, succhiami il cazzo mentre mi inculi! Dai, che poi il tuo Alex si dedicherà completamente a te!”

Seguitai a pompare l’uccello di mio figlio come un’invasata: non mi sarei voluta staccare dal cazzo di Alex per nessuna cosa al mondo.
Ma la mia adorabile Claudia mi fece cambiare idea.

“Mamma, fermati, avrai tempo di farlo venire nella tua bocca: adesso ti aspetta qualcosa di meglio.
Vieni, non pensi sia arrivato il momento di fartelo infilare nella fica? Dai, alzati, ti aiuto io: non vedo l’ora di vedere mia madre farsi fottere dal figlio! Si, mamma, voglio vedere il cazzo di Alex entrarti nella fica e riempirti il ventre!”


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